E’ online il programma della Decima Edizione della SUMMER SCHOOL EMILIO SERENI – Storia del paesaggio agrario italiano, che si svolgerà dal 28 agosto – 2 settembre 2018 a Gattatico (RE) e Caldarola (MC) e che quest’anno avrà come titolo Paesaggio e democrazia – Partecipazione e governo del territorio nell’età della rete.
La scuola è inserita all’interno delle iniziative per l’Anno europeo del patrimonio culturale 2018.
Il 28 agosto 2018 inaugurerà con una lectio magistralis la decima Edizione della Summer School Emilio Sereni Marc Augé antropologo ed etnologo francese, tra i pensatori più significativi dell’antropologia contemporanea, noto per aver introdotto il neologismo ‘nonluogo’, utilizzato per indicare tutti quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici.
Direttore: Rossano Pazzagli Comitato Scientifico: Mauro Agnoletti, Gabriella Bonini, Emiro Endrighi, Rossano Pazzagli, Saverio Russo, Carlo Tosco.
L’edizione di quest’anno, dedicata a“Paesaggio e democrazia”, si pone l’obiettivo di esaminare le dinamiche del paesaggio, in particolare dei territori rurali, in relazione al governo delle sue trasformazioni e al valore culturale e civile dell’impegno paesaggistico. Esiste una relazione tra paesaggio e sistemi politici? Certamente il paesaggio è uno specchio fedele dei problemi e delle opportunità dell’Italia. Il paesaggio agrario è la dimensione visibile di come nel tempo si è coltivato e governato il territorio, di come storicamente si sono relazionate città e campagna, produzione e consumo, lavoro e tempo libero, politiche e gestione del territorio. Incessantemente, per generazioni, gli agricoltori producendo beni alimentari hanno organizzato il territorio e costruito paesaggio. Ma hanno contribuito anche alla formazione della società e delle regole che la governano. La democrazia italiana deve molto al mondo rurale. Nell’esperienza storica italiana gli agricoltori sono stati e possono ancora essere, al tempo stesso, costruttori di paesaggio e costruttori di democrazia. Paesaggio e democrazia sono entrambi beni comuni, da conoscere, tutelare e valorizzare. Essi rappresentano anche un basilare patrimonio collettivo, non immune da insidie e ferite. In questa edizione della Summer School il paesaggio è inteso anche come ambito dal quale osservare la qualità della politica, della democrazia e della trasparenza delle scelte. Non si tratta solo di una questione estetica, cioè di bello e di brutto. È invece una questione sostanzialmente politica, che implica una revisione del modo in cui si producono le scelte che riguardano il territorio, dunque i cittadini. Ciò anche in considerazione delle nuove e capillare modalità di relazione e di comunicazione (telematica, reti digitali, social network…) che rendono possibili nuove forme di coinvolgimento dei cittadini, ad integrazione della tradizionali pratiche di partecipazione democratica. La profonda tradizione economica e civile delle campagne italiane, l’innovazione, unita Il rispetto dei cicli naturali, la bellissima metafora di Alcide Cervi “dopo un raccolto ne viene un altro” sono i riferimenti ideali, lo spirito di questa ambiziosa edizione della Scuola intitolata a Emilio Sereni, la spinta a conoscere, difendere e valorizzare i paesaggi rurali italiani, che rappresentano non solo il volto della nostra agricoltura ma anche un bene comune, un patrimonio che può aiutare a rispondere alla crisi del nostro tempo e a riprendere la strada perduta della campagna per ripopolare, insieme al territorio, lo spazio sempre più vuoto della politica e rianimare la democrazia in crisi.