
EMBRACE (Ecological Monitoring and Biodiversity Restoration in A proteCted arEa) è il primo progetto espressamente dedicato alla biodiversità del Parco, per tutelarla, monitorarla, ripristinarla e valorizzarla.
EMBRACE è realizzato nell’ambito del National Biodiversity Future Center (NBFC), il primo centro di ricerca italiano dedicato alla biodiversità.
La rilevanza del Parco ai fini della conservazione della biodiversità è ben nota a livello internazionale. Esso racchiude quattro Siti di Importanza Comunitaria (SIC), ha ottenuto il prestigioso Diploma di Conservazione della Natura; la metà della sua superficie è stata dichiarata zona umida di importanza internazionale (Area Ramsar) e l’intero territorio in esso incluso ha ricevuto il riconoscimento (dal 2004) di “Man and Biosphere” (MaB) UNESCO. Tutto ciò eleva il valore della biodiversità custodita nel Parco a una prospettiva globale.

L’Università di Pisa, e in particolare il Dipartimento di Biologia e il Centro di Ricerche Agro-Ambientali “E. Avanzi”, insieme al Leonardo-IRTA contribuiscono alla realizzazione del progetto EMBRACE.

Finanziato per 200 mila euro tramite fondi UE-PNRR ottenuti dal Parco Regionale di San Rossore Migliarino Massaciuccoli attraverso la partecipazione a un bando (LINK: https://www.nbfc.it/news/proposte-progettuali) dedicato a parchi e aree protette promosso dal CNR (LINK: https://www.cnr.it), il progetto EMBRACE è realizzato nell’ambito del National Biodiversity Future Center (NBFC).
Il progetto EMBRACE prevede tre azioni: una di monitoraggio della biodiversità, una di ripristino, e una di educazione.
Monitoraggio. Un portale sulla flora aperto a tutti

Il Dipartimento di Biologia di UniPI svilupperà e metterà a disposizione del pubblico un portale web interattivo e accessibile al pubblico per la documentazione della flora del Parco. Il portale floristico online ad accesso libero specificatamente mirato sulla flora del Parco nasce nell’ambito dell’iniziativa Wikiplantbase gestita dai ricercatori del PLANTSEED Lab del Dipartimento di Biologia di UNIPI.
La produzione di nuovi dati floristici relativi alle aree meno conosciute del Parco permetterà di estendere e completare il quadro delle conoscenze circa la biodiversità dell’area protetta, prerequisito fondamentale a qualunque efficace azione di conservazione. Il coinvolgimento di cittadini, associazioni, scuole e appassionati garantirà la sensibilizzazione di tutta la cittadinanza circa l’importanza della conoscenza, della valorizzazione e della tutela della flora spontanea, nonché il suo monitoraggio tramite approcci di Citizen Science.
Ripristino. Un dono per api e impollinatori
Il Centro Interdipartimentale di Ricerca Agro-Alimentare E. Avanzi di UniPi dedica un’ingente superficie di terreno alla semina di specie vegetali mellifere autoctone, utili a ripristinare e incrementare la popolazione di api e di insetti impollinatori. Questo introduce nel territorio del Parco di una pratica virtuosa in termini di agro-biodiversità: la semina di specie di interesse apistico a favore della moltiplicazione degli insetti impollinatori autoctoni.
Le scelte concepite nel Piano Strategico della PAC 2023-2027 incoraggiano pratiche agro-ecologiche di varia natura, tra cui gli eco-schemi. L’eco-schema 5 si focalizza specificamente sulle “Misure specifiche per gli impollinatori”. L’inerbimento di terreni seminativi o degli arboreti con specie nettarifere e pollinifere di interesse di insetti impollinatori e il mantenimento delle medesime specie per uno o più anni assicura risorse nutritive agli impollinatori, e si abbina al divieto di diserbanti e alla limitazione di prodotti fitosanitari. In tal modo si ostacola il declino sia quantitativo sia di diversità degli insetti impollinatori, danneggiati dalla tossicità di tali sostanze.
I ricercatori del CIRAA hanno in primo luogo individuato i terreni, di loro proprietà nel Parco, più vocati all’adozione di questa pratica e poi la più adatta consociazione di specie. Una ingente superficie seminativa è stata destinata a specie di interesse apistico, con la scelta di specie autoctone caratterizzate dalla duplice funzione di assicurare nutrimento per le api e restaurare la fertilità del suolo attraverso la fissazione dell’azoto nel terreno tramite gli azoto-fissatori simbionti, riducendo in tal modo la necessità di concimazione. La superficie potrà essere ulteriormente ampliata dopo una prima fase di sperimentazione. Un ulteriore impatto positivo di questa azione sarà di favorire la produzione di qualità pregiate di miele di leguminose.

Educazione. Per grandi, piccini e studiosi: il Centro di Educazione alla Biodiversità
Il Centro di Educazione alla Biodiversità, situato negli splendidi locali del Centro Giacomini, adiacente a Villa Giraffa, sarà una base di diffusione della conoscenza in cui si potrà venire in contatto con il lavoro della ricerca scientifica più avanzata, a partire dai risultati dei ricercatori coinvolti in EMBRACE.
Il Centro sarà un luogo a disposizione delle attività delle scuole, delle associazioni e di tutti i fruitori del Parco interessati ad approfondire la conoscenza della biodiversità su basi scientifiche.
Il CEB sarà:
- un centro innovativo di educazione alla biodiversità, aperto ai cittadini e a sostegno delle attività delle scuole e di tutti altri soggetti che hanno a cuore l’ambiente e la biodiversità
- un luogo di organizzazione di azioni di citizen science per monitorare la biodiversità del territorio e ampliarne la conoscenza
- una sede di diffusione delle nuove conoscenze scientifiche sulla biodiversità del Parco
- uno strumento di esportazione di buone pratiche
- la sede di un archivio di materiali scientifici relativi alla biodiversità del territorio del Parco anche in chiave storica